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Max De Aloe
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MAX DE ALOE QUARTET
“L'anima delle cose" (Abeat Records - ABJZ 0019)

1 - Il bosco che chiamano Respiro (M. De Aloe)
2 - Il grande Houdini (M. De Aloe)
3 - Voce da Orso (M. De Aloe)
4 - Verso Sud (M. De Aloe)
5 - L’estate di San Martino (M. De Aloe)
Quelli che io non sono (G. Conte)
6 - Impro (M. Moriconi) Un ordine (G. Conte)
7 – Il Sarchiapone (M. De Aloe)
8 - Il bosco che chiamano Respiro (M. De Aloe) - reprise
Tutta la meraviglia del mondo (G. Conte) Legnetti (S. Bagnoli)
9 - Avrai in più (G. Conte)
10 - Mélodie au Crépuscule (Django Reinhardt)
11 - Cisternino (M. De Aloe)
12 - Wrong Together (Steve Swallow)
13 - Very Early (Bill Evans) – harmonica solo

 

Max De Aloe - chromatic harmonica; Gianni Coscia - accordion; Massimo Moriconi - double bass; Stefano Bagnoli - drums

Guests:
Giuseppe Conte – on 5,6,8,9; Marco Detto – piano on 4,8,12; Luciano Zadro – guitar on 2,3; Track 2 – piano: Max De Aloe

 

MAX DE ALOE QUARTET: Max De Aloe – chromatic harmonicaGianni Coscia – accordionMassimo Moriconi – double bassStefano Bagnoli – drumsGuests:Giuseppe Conte – on 5,6,8,9Marco Detto – piano on 4,8,12Luciano Zadro – guitar on 2,3Track 2 – piano: Max De AloeWater Colour: Alessandro CuradiProduced By M. Caccia, G. Calvi, A. Righetti for Abeat Records

 

 

Questo cd nasce semplicemente da una commistione delle cose che amo di più, spesso lontane l’una dall’altra. Un calderone di grandi amori, di manie, di caos interiore, di ironia, di passioni, di momenti di grande ribellione e di spaventose debolezze e incoerenze tutte buttate alla rinfusa, impastate l’una con l’altra, deformate, snaturate e alla fine tradotte in musica. Non mi sono preoccupato molto della linearità del prodotto, della sua progettualità (termine che va molto di moda nel mondo del jazz tanto che non si sa più se siamo musicisti o architetti) ma della sua visceralità e autenticità, elementi di cui sento un’infinita mancanza nel “mondo al moplèn” che ci sta attorno. Idealmente ho invitato persone e cose alla mia festa di compleanno e, insieme, abbiamo fatto musica.Ed è per questo che ho scelto i musicisti che stimo di più, gli stessi compagni di “Racconti Controvento”, amici e grandi musicisti che sperimentano, spesso senza esserne consci viaggiando sulle ali dell’ironia. A questa festa musicale ha partecipato con mio grande onore anche Giuseppe Conte, uno dei più grandi e riconosciuti poeti contemporanei. La mia ammirazione per la poetica di Conte risale alla fine degli anni ’80 quando acquistai una copia del suo libro “Le Stagioni” (ancora oggi ricordo lo stupore dopo aver letto la poesia “Commiato”), devo poi al poeta e amico Lorenzo Scandroglio la conoscenza diretta di Conte. Da lì ho scoperto il suo amore per il jazz e la sua grande disponibilità a lavorare insieme con semplicità, passione e una sana voglia di scoprire sempre cose nuove. O meglio di trovare sempre un’anima nelle cose. Complice anche una bottiglia di vino e un pomeriggio intenso, a settembre, in Liguria, a raccontarci storie di jazz e di grandi poeti.E poi non starò a dilungarmi sul perché del “bosco che chiamano Respiro” e di tanti perché di questi titoli: la musica una volta scritta e suonata vive di vita propria e poco conta all’ascoltatore i perché e i percome.Tengo a citare “Il sarchiapone”, solo per ricordare il grandissimo Walter Chiari, tra i più grandi e sottovalutati attori del nostro dopoguerra a cui bisognerebbe rendere più merito se non altro per aver “rubato” Ava Gardner a Frank Sinatra. E scusate se è poco!Ringrazio Alessandro Curadi che da alcuni anni rincorre i musicisti di jazz per tutta Italia con i suoi acquarelli e che è stato anche lui coinvolto in quest’avventura regalandoci dei meravigliosi ritratti.Ringraziamenti vanno poi a Willi Burger, genio dell’armonica. A Mario Caccia e Gianfranco Calvi (non solo discografici e valenti musicisti ma sinceri amici che in più di un’occasione hanno saputo rincuorarmi nei momenti difficili della vita del musicante). Un grazie di cuore a Marina Barbensi (grande professionista dalla pazienza infinita), Lorenzo Scandroglio, Davide Ielmini, Alberto Boi, al bosco del Respiro e naturalmente a Gianni Coscia, Massimo Moriconi, Stefano Bagnoli, Marco Detto, Luciano Zadro e Giuseppe Conte.

 

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