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MAX DE ALOE & BILL CARROTHERS presentano “APNEA” Max De Aloe – armonica cromatica Max De Aloe, musicista atipico e originale nel panorama jazzistico italiano, considerato tra i più i signifiticativi armonicisti della scena jazz europea, realizza il suo nuovo progetto musicale, dal titolo APNEA, coinvolgendo uno dei più accreditati pianisti statunitensi, Bill Carrothers. Due artisti di forte personalità per dar vita al CD “Apnea” di prossima uscita, edito da Abeat Records (ABJZ 0072), con brani interamente composti per l’occasione e ispirati ai romanzi del grande scrittore giapponese Haruki Murakami. Un omaggio sospeso tra la letteratura e un jazz di grande contemporaneità e di trasversalità di generi che sicuramente non mancherà di affascinare anche i neofiti del jazz e i grandi appassionati della letteratura giapponese. Oggi Bill Carrothers è considerato uno tra i pianisti più affascinanti e originali del panorama jazzistico internazionale. Dopo Brad Mehldau, ecco un altro grande astro del pianoforte che rimodella soprattutto le ballad con un languore e un incanto degni del Bill Evans migliore. La musica di Carrothers conquista per una brillante sintesi di swing e lirismo e per la varietà di ispirazioni in cui il pianista si confronta tanto con il passato del jazz che con i repertori più disparati della tradizione americana. Nella sua attività, di fianco a a brani originali e standard del jazz, tra classici dell'era dello swing e del be bop, Carrothers ha trovato stimoli anche nelle canzoni dei tempi della Guerra Civile Americana, come dimostra uno dei suoi dischi più originali, The Blues And The Greys ˆ Music Of Civil War, registrato in solitudine nel '97 o il recentissimo “Armistice 1918”. Nato nel 1964 a Minneapolis, Carrothers ha studiato piano fin dall’età di cinque anni. Un suo sogno infranto è stato quello di diventare un buon lanciatore a baseball. Tornato al pianoforte, si è realizzato nel mondo della musica e specialmente nel jazz. Nella città natale ha modo di accompagnare solisti del calibro di Charlie Rouse, James Moody, Curtis Fuller, Billy Higgins. Nel 1988 si trasferisce a New York e comincia a frequentare i più importanti jazzclub. Di rilievo la sua collaborazione con Gary Peacock. Con il suo trio si fa conoscere al Village Gate e alla Knitting Factory. Il suo stile combina la predilezione per le ballad – quelle di Frank Sinatra specialmente – con il modernismo derivato da Bill Evans. Carrothers si evolve però ben presto, affrancandosi dai modelli storici. Lo ascoltiamo anche a fianco di Dave Douglas (“Moving Portrait”), Drew Gress (“Heyday”) e Scott Colley (“Subliminal”). Ma è con il piano-trio (“After Hours”, il recente “Swing Sing Songs”) e a fianco di Bill Stewart che le qualità di Carrothers si evidenziano appieno. A dispetto di una solida preparazione tecnica il pianismo di Bill Carrothers è caratterizzato da un solismo delicato e lirico, sempre funzionale ad una narrazione avvincente, ricca di sfumature e chiaroscuri. Bill Carrothers è già molto popolare, oltre che negli Stati Uniti, in Nord Europa, in Francia ed in Germania, dove i suoi dischi hanno ricevuto i riconoscimenti più prestigiosi (Grand Prix de l’Academie Charles Cros nel 2004, il francese Diapason d’Or nel 2000, il tedesco Schallplatten Preis) e numerosi apprezzamenti che lo hanno posto in vetta alle classifiche specializzate della critica francese, tra cui nel 2005 una nomination al premio “Les Victoires de la Musique”. Max De Aloe è stato recentemente definito dalla rivista “Jazz Magazine” come “l’armonicista italiano più richiesto ed attivo” mentre nel prestigioso sito Hollywood-Miyuki di Tokyo il musicista italiano è annoverato tra i venticinque armonicisti jazz più significativi a TOURllo mondiale. Con sei album all’attivo come leader e una quindicina come ospite, ma anche spettacoli in solo, realizzazioni di colonne sonore per spettacoli teatrali e documentari, Max De Aloe fa parte a pieno titolo dell’ultima generazione di musicisti di casa nostra che sono stati capaci di far diventare il jazz italiano un “genere” a sé stante che si contraddistingue per l’unione tra le radice del jazz afroamericano e la ricerca melodica italiana. Si avvicina da bambino allo studio del pianoforte per poi dedicarsi principalmente all’armonica cromatica affascinato dal suono struggente ed evocativo di questo strumento. Inizia giovanissimo a collaborare con i grandi della tradizione jazz italiana come Franco Cerri, Renato Sellani, Gianni Basso, Bruno De Filippi per poi arrivare a un lungo sodalizio con Gianni Coscia da anni capostipite della ricerca di commistione tra il linguaggio jazz e quello della tradizione musicale italiana. Ma per Max De Aloe con gli anni arrivano progetti più d’avanguardia e ricerca e nello stesso tempo collaborazioni illustri con i grandi musicisti jazz di oltreoceano come Kurt Rosenwinkel, Adam Nussbaum, Eliott Zigmund, Don Friedman, Mike Melillo, Garrison Fewell e molti altri.. Al suo esordio discografico come solista il direttore di All Music Guide di New York, Thom Jurek, scrisse: "C’è un mistero nel cuore del sound di Max De Aloe e nelle profonde radici del suo approccio armonico al jazz che è impenetrabile. Il suo è un disco importante in ogni sua parte e quasi certamente farà sì che ognuno ascoltandolo ridarà all’armonica un ruolo a pieno titolo nel jazz.” Perché quello che colpisce di questo musicista non è il virtuosismo ma l’originalità compositiva e improvvisativa. Sono i progetti musicali che mette su cd o che propone dal vivo a colpire da sempre l’ascoltatore e la critica specializzata arrivando spesso ad affascinare anche un pubblico di non amanti del jazz. APNEA / SCHEDA DEL CD / ASCOLTO AUDIO / VIDEO SITI DELLO SCRITTORE GIAPPONESE Murakami Haruki
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